In un mese di luglio insolito attraverso la città di Bologna con un libro in mano.
Quello che non è insolito è il fatto che cammino con un libro in mano, lo faccio spesso, perché le mie borse sono troppe piccole o il libro ha gli angoli troppo grandi.
È tutto il resto che sembra un po’ fuori posto.
Forse è questa gente con le mascherine o forse anche no, potrebbe trattarsi del tempo. A luglio solitamente fa un gran caldo e invece quest’anno niente. A volte mi sembra che il tempo ci stia regalando una primavera mancata e in questo trovo una giusta logica.
Poi c’è il vento, non credevo che in pianura padana esistesse ma ora ne ho le prove! Ebbene sì anche qui c’è il vento!
La città sembra rallentata ma non dall’afa e dal caldo, c’è un procedere lento e calmo delle persone, piuttosto inusuale. Come se la gente fosse stata ipnotizzata.
Sembra stregata la città, è più silenziosa del solito, e mi chiedo dove siano finiti tutti e se magari siano al mare. Ma quando cala la sera la città è piena, non credo siano in tanti ad aver scelto il mare.
E si alza ancora di più il vento e gli alberi fanno rumore. Percorro i portici e dalla zona del Meloncello inizio a salire sulla collina. Man mano che percorro il portico di San Luca la vedo dall’alto questa città, una distesa di case rosse medioevali su cui svettano le torri rimaste più alte del resto.
Faccio tutto il portico, scalino dopo scalino, fino al santuario.
Arranco ma arrivo in cima, il mio libro è sudato e affaticato più di me. Del resto, come fa a non esserlo con tutte quelle pagine appiccicate.
Mi siedo su un muro, di faccia all’Appennino. Mi piace guardare in quella direzione so che dietro le montagne si apre la strada verso casa. Apro il libro e comincio a leggere in questa giornata di luglio che sembra primavera, dove la gente sembra stregata e il vento stropiccia i vestiti.
Cosa mi metto a leggere? “Voi non sapete cos’è l’amore” – Saggi, poesie e racconti di Raymond Carver.
Se volete darci un occhio anche voi, scegliete un posto suggestivo, scegliete tra le poesie e i racconti quello che vi sembra più congeniale. Sono pezzi brevi, durano il tempo di un tramonto.
“Il vento era con te mentre scendevi dalle gronde di case di periferia di Sarasota, Florida. Faceva un pò di rumore tra gli alberi di ogni paesino, a ogni tappa del circo, per tutta la vita ci hai riflettuto, com’è che veniva dal nulla, come agitava i volti gonfi delle ortensie sotto i balconi…”
“Non distinguo i nomi dei fiori, o un certo albero da un altro, tuttavia siedo in piazza sotto una nuvola di fumo Papisostros a sorseggiare birra Hellas.”
“Agosto. In sei mesi non ho letto un libro a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca di Caulaincourt. Comunque sono contento, vado in macchina con mio fratello, beviamo una pinta di Old Crow. Non abbiamo in mente nessuna meta, andiamo e basta.”
R. Carver – Voi non sapete cos’è l’amore.