“«Olivia, disse con voce grave, mi spiace di averti dato una delusione stanotte. Se non capisci perché l’ho fatto, non posso spiegartelo. Ma vorrei che tu capissi questo: sto cercando di agire per il bene di tutte e due.» E poi in un sussurro, soggiunse, così piano che l’udii appena: «Je t’aime bien, mon enfant.» La sua voce si ruppe e venne meno; poi, ancora più paino, disse: «Plus que tu ne crois.» E con queste parole se ne andò. La porta si chiuse e mi trovai sola.”
Oggi vi parlo di “Olivia” di Dorothy Strachey, romanzo che è stato ripubblicato di recente da Astoria Edizioni, arricchito da un’introduzione a cura di André Aciman. Chi mi conosce almeno un po’ sa bene che, quest’ultimo, è uno dei miei autori preferiti di sempre, quindi potete immaginare quanto fossi curiosa di buttarmi in questa lettura che, peraltro, ho apprezzato moltissimo.
Olivia ha sedici anni quando viene mandata a completare la sua educazione nel collegio francese di Les Avons, come era consuetudine, ai primi del ‘900, nelle famiglie inglesi. È proprio all’interno del collegio, in cui si respira un’atmosfera di estrema libertà intellettuale, che Olivia scopre l’amore, una passione travolgente e assoluta nei confronti di Mademoiselle Julie, una delle direttrici della scuola. È un sentimento che si esprime attraverso piccoli gesti, sguardi fugaci, un dolce in regalo, un pensiero, ma che finisce con il suscitare inevitabilmente pettegolezzi e gelosie…
Una vicenda estremamente moderna, raccontata con una scrittura delicata, capace di trasmettere a pieno l’ingenuità e la potenza racchiuse in un primo amore adolescenziale.
Olivia, Dorothy Strachey – Astoria Edizioni
Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film: “Olivia”, 1951 regia di Jacqueline Audri. Se siete curiosi, potete trovare questa pellicola su MUBI.