Il romanzo a fumetti dell’artista e illustratore britannico è un elogio alla gentilezza, un esempio di rara grazia e delicatezza che racconta la sfida di trovare sé stessi e di stare in relazioni autentiche.
di Silvia Antenucci
“Cosa vorresti diventare da grande?”
“Gentile”.
Con questo scambio di battute, che rende manifesta la grazia, la leggerezza e al contempo la profondità di orizzonti e sentimenti che pervade tutto il libro, inizia il cammino del protagonista di The boy, the mole, the fox and the horse, scritto e illustrato da Charlie Mackesy. Un romanzo a fumetti ma anche un viaggio a tratti filosofico per riscoprire l’umanità in se stessi e la bellezza negli altri.
Il protagonista è un bambino alla ricerca di una casa che possa accoglierlo. Non sappiamo da dove venga, né perché sia da solo e così solo: ciò che ci è noto è che sta cercando un luogo, con ogni probabilità il suo posto nel mondo, in un percorso a tappe che si configura come viaggio interiore attraverso incontri, scontri, avventure e riflessioni sulle migliaia di forme diverse che può assumere la realtà. La possibilità di punti di vista inediti e salvifici sul mondo contemporaneo è infatti una delle leve dalle quali si muove la narrazione.
“One of the greatest freedom is how we react to things”, è una delle cose che il ragazzo impara dalla prima amica che incontra sulla sua strada. Una talpa curiosa, golosa di dolci, disarmante quando parla con il cuore e coraggiosissima nel decidere di salvare una volpe pronta ad uccidere dalle catene con le quali la tiene prigioniera l’uomo. Anche lei si unirà al viaggio, restia e diffidente a causa delle dolorose esperienze vissute ma pronta a proteggere il bambino e la talpa. Prova molta rabbia, la volpe, è spaventata; ma “imagine how we would be”, dice la talpa, “if we were less afraid”.
Ai tre amici si unisce presto un cavallo. Il ragazzo è colpito da questa creatura maestosa, soprattutto quando racconta che la cosa più coraggiosa che ha compiuto nella vita non è stato gareggiare, vincere delle medaglie ma “ask help”. Ogni animale della storia, infatti, rappresenta un diverso sguardo sul mondo che è sempre in contrasto con l’indole comunemente attribuita: la talpa è energica e non resiste alle fette di torta; la volpe timorosa e schiva, il cavallo saggio e ottimista. Contraltari granitici alla personalità incerta, confusa, in divenire del ragazzo.
Nessuno dei personaggi ha un nome, un’identità definita: attraverso questo viaggio possono diventare ciò che sono, o che desiderano, accettando sè stessi senza fare l’errore più grosso di tutti: “comparing yourself to others”.
Durante il cammino i personaggi discutono, affrontano pericoli, si riposano, fanno soste per pensare, non incontrano persone ma sempre e soprattutto sentimenti, quelli che prova “everyone is just trying to get home”. Si avvicendano boschi, stagni, colline, notti stellate e paesaggi lunari disegnati con pochi tratti, colori appena sfumati, sagome di personaggi che sembrano liquide e restituiscono la sensazione del movimento fluido e costante. Il movimento incessante della vita, della curiosità, della gentilezza che accoglie e dell’amore che accompagna senza pretendere. “Nothing beats kindness”, dice il cavallo, spiegando che sono queste le cose che terranno saldo il ragazzo quando il mondo gli sembrerà impazzire, sarà finito dentro ad una tempesta o caduto in una notte (apparentemente) senza fine. “This storm will pass”, dice: “When the dark clouds come, keep going”. E ciò che resterà, sempre e per sempre, sarà la certezza che “we are here to love. And be loved”. Perchè alla fine, sorride il bambino guardando i suoi amici, “home isn’t always a place, is it?”
Il romanzo illustrato è adatto ai bambini dai sei anni in su ma, per i temi e gli spunti offerti, adatto anche agli adulti che vogliano farsi travolgere dalla bellezza, dall’innocenza e dal desiderio di reinventare il proprio mondo.
The boy, the mole, the fox and the horse
Charlie Mackesy
In Italiano: Salani Editore, Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo