Oggi, a raccontarsi a noi di Libri&Co. e a voi lettori, è un artista: abbiamo infatti l’immenso piacere di ospitare Francesco Amura che, attraverso la realizzazione delle sue suggestive copertine, ha dato vita a The Bologneser. Noi di Libri&Co. gli abbiamo rivolto cinque domande.
Ho avuto l’occasione di vedere dal vivo, durante Art City, una selezione delle opere di Francesco e sono rimasta davvero molto colpita, oltre che dalla loro indiscussa bellezza, anche dalla capacità di questo artista di trasmettere tutto ciò che rappresenta l’anima della “bolognesità”, utilizzando un “format” nato dall’altra parte dell’oceano.
1) Chi è l’artista dietro alle copertine di The Bologneser ? Raccontaci qualcosa di te.
Sono Francesco Amura, Nato a Bologna il 7 Ottobre 1982, liceo scientifico finito in ben sette anni, università di lingue con media del 21 (ho dato un esame solo e ho preso 21), inizio a lavorare nel ristorante della mia famiglia, l’Antica osteria romagnola in Via Rialto, prima in sala come cameriere per tre anni poi in cucina dove da quasi quindici anni lavoro stabilmente.
Parallelamente a tutto ciò coltivo la passione per la grafica e il design da più di 25 anni, ho iniziato ad imparare Adobe Illustrator da quando si chiamava Illustrator CS e da allora non ho mai smesso di esercitarmi. Non ho conseguito nessun corso o laurea in campo artistico, anche se con il senno di poi forse sarebbe stato veramente utile. Tutto quello che ho imparato l’ho acquisito da tutorial su Youtube e dalla costante sperimentazione.
Ma la mia passione si è tradotta negli anni in vari progetti mai veramente andati in porto, trovandomi così con una cartella “portfolio” enorme ma che rimaneva nell’hard disk del mio pc e al massimo sulla mia pagina personale facebook.
2) Quando hai iniziato a dedicarti a questo progetto e come ti è venuta l’idea di prendere ispirazione proprio dal New Yorker?
Per un appassionato di arte e design come me, l’aver scoperto in ritardo di ben due anni il progetto che ha fatto da apripista a tutte le altre “riviste immaginarie” in Italia è davvero un delitto, ho così iniziato a seguire la pagina The Milaneser che a sua volta si ispira alle riviste immaginarie estere come The Parisianer o The Tokyoiter.
Così all’inizio dell’autunno del 2021, un lampo mi ha attraversato i pensieri, c’è qualcosa di analogo per Bologna?
Risposta: no.
Mi sono quindi messo sotto per creare la pagina, il logo e le prime copertine e il progetto ha visto la luce il 24 Novembre 2021, data di uscita del primo numero su Piazza Santo Stefano, tutt’ora la più apprezzata e venduta. Per mantenere la cadenza settimanale non nascondo che l’impegno è grande, però lo vedo come un allenamento quasi giornaliero per crescere artisticamente, cerco infatti di diversificare il più possibile gli stili per non rendere la pagina ripetitiva, vengo contattato per informazioni o per messaggi di complimenti tramite mail nelle quali mi si da del “voi” pensando che ci sia un collettivo di artisti o un gruppo di persone dietro alla pagina, cosa che in effetti succede per tutte le altre realtà analoghe per le altre città. Io invece sono l’unico pazzo che ha deciso di fare tutto da sè, ma questo mi lascia spazio di manovra massimo in tutti i campi, se voglio trattare un tema o dedicare un post ad un personaggio famoso di Bologna, non devo rendere conto a nessuno delle mie scelte, siano esse grafiche, stilistiche o tematiche. Questo mio “racconto” di Bologna attraverso le copertine quindi è sia un omaggio alla mia città, sia un omaggio alla rivista da cui tutto ha avuto inizio, The New Yorker, che unisce amore per la Grande Mela e quello per le arti grafiche, sperando di riuscire un giorno a farmi notare e magari a creare una copertina anche per loro.
Non metto il mio nome e cognome sotto le copertine su instagram, mi firmo con lo pseudonimo di “Creating Monkey”, ma sto cercando di farmi vedere sempre di più per far sapere che appunto ci sono solo io a fare tutto, perché se una parte importante del lavoro è creare le copertine, un’altra porzione da non sottovalutare è la descrizione sotto ogni post, la didascalia che introduce l’illustrazione e rende di più facile lettura ciò che voglio comunicare al di là del soggetto della copertina.
3) Dove trovi idee e spunti per la creazione delle tue copertine?
Le idee per le mie copertine vengono “pescate” dal fiume di idee costanti che scorre notte e giorno nella mia mente, ho infatti una nota nel cellulare intitolata “Ideas” dove mi appunto ogni accenno, ogni ispirazione che posso avere camminando sotto i portici, andando a lavorare ma anche facendo tutt’altro, l’ispirazione infatti può arrivare anche quando non ci stai minimamente pensando, la copertina numero 69 ad esempio, quella dedicata a San Michele in Bosco, mi è venuta in mente guardando un film di Hayao Miyazaki, regista e disegnatore capace di rendere quasi tangibile il vento e le fronde degli alberi, ogni sua inquadratura è una poesia in movimento.
4) Che tipo di accoglienza ha avuto il “The Bologneser”, sia qui in città, sia in altre parti d’Italia o magari anche all’estero?
La partenza della pagina The Bologneser è stata decisamente positiva, ho infatti colto il momento giusto per farla nascere, diciamo che prima del mio progetto in Italia c’erano due grandi pagine analoghe, The Milaneser e The Palermitaner, progetti che venivano seguiti e curati settimanalmente. Poi sono arrivato io e quasi contemportaneamente sono nate pagine come The Romaneser, The Budrieser, The Rimineser, The Ferrareser, The Brescianer. Si è così creato questo network di appassionati di grafica e della propria città che ha dell’incredibile, la quantità di artisti che offrono la loro visione delle città attraverso il proprio stile è davvero incoraggiante e stimolante, personalmente la vivo come un costante sprone a fare meglio, a fare di più. Alcune copertine sono esposte al Mercato di mezzo, in pieno quadrilatero, dove transita un flusso ininterrotto di turisti da tutto il mondo, quindi ricevo moltissimim ordini da USA e inghilterra, ma anche da paesi più lontani, una copia della copertina dedicata a via del Pratello in formato poster 50×70 l’ho spedita in Australia. Sapere che ci sono pezzetti di Bologna sparsi in giro per il globo e che sopra c’è la mia firma, mi rende sempre felice!
5) Che tecniche usi per realizzare le illustrazioni?
La quasi totalità delle mie copertine è creata in digitale, Photoshop, Illustrator e la mia Wacom sono gli strumenti indispensabili. Alcune nascono solo con la penna su un foglio bianco poi scannerizzate ed arricchite in digitale
(N 15 – Giardini segreti, N 72 – Poste), create interamente ad acquerello (N 4 – Santa Lucia) o acrilico su tela (N 85 – MAMBO).
Vi consiglio di andare a dare un’occhiata alla sua pagina Instagram, la trovate qui: The Bologneser