Nella foto: Coscienza, Luigi Ontani; Canal Grande (rouge et noir), Huston Andrew
Il tema “coscienza” rappresenta una delle maggiori riflessioni sulla consapevolezza umana. Da un punto di vista olistico, la Coscienza può essere concepita come un concetto complesso che coinvolge l’intera biologia cerebrale, oltre a caratterizzare il pensiero astratto e l’essenza stessa del ragionamento. Nel corso della storia pensatori, scienziati, letterati, artisti hanno approfondito la tematica elaborandola attraverso studi e opere, dando vita a un complesso esperienziale che rappresenta il presupposto della riflessione a venire. In particolare, la coscienza è il punto di analisi su questioni filosofiche del nostro tempo, legate al fenomeno della trasformazione digitale e della coscienza artificiale, poiché non è escluso che anche le macchine in futuro possano essere dotate di una simil-coscienza, una replica algoritmica che implichi una responsabilità autonoma degli agenti robotici. Una eventualità sorprendente e inquietante.
Su queste considerazioni si concentra la nuova sfida di do ut do, un progetto charity nato a Bologna nel 2011, che unisce arte ed etica al fine di sostenere la Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, organizzazione non-profit che opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative.
Do ut do “dare per dare” si discosta dal significato utilitaristico legato al “dare per ricevere” e riflette l’essenza stessa del suo scopo, volto a generare rendimenti a impatto sociale, secondo un processo antitetico a quello prevalente del capitalismo accumulativo. Come evidenziato da Pierpaolo Forte, Professore di Diritto Amministrativo dell’Università degli Studi del Sannio, do ut do rappresenta “un progetto che ha un senso politico e più precisamente costituzionale; perché si muove nel quadro dell’art. 2 della Costituzione, che mette al centro della Repubblica la persona e le formazioni sociali in cui si svolge la personalità, in un contesto di solidarietà; e perché risponde all’appello dell’art. 4 della Carta, il cui secondo comma chiama all’impegno di ciascuno per svolgere, sì, un’attività, cioè un compito che attiene all’ambito dei baratti e dell’economia di scambio, ma anche – secondo la propria possibilità e la propria scelta, dunque liberamente – una funzione, per concorrere, mercato e dono, insieme, al progresso materiale e spirituale della società.”
In questa VIII edizione, nell’ambito di ART CITY Bologna 2024, in occasione di ARTEFIERA, do ut do esplora la tematica legata alla coscienza, coinvolgendo tredici nuovi artisti del panorama contemporaneo. Le ventiquattro opere sono destinate a collezionisti e musei, con il fine di devolvere l’intero ricavato alla Fondazione Hospice Seràgnoli.
Anche quest’anno è stato realizzato un libro dedicato al tema. Il volume, dal titolo In coscienza, oltre alle opere raccoglie centotrenta contributi di personaggi della contemporaneità che si distinguono per il notevole apporto sociale e lavorativo: scrittori, professori universitari, attori, curatori, collezionisti, direttori museali, critici d’arte, artisti.
Dove:
• Artefiera – Padiglione 26, stand B102, dal 1 al 4 febbraio 2024
• Galleria Stefano Forni – Piazza Cavour, 2 (BO), dall’1 al 4 febbraio 2024
• Fondazione Cirulli – Via Emilia, 275, San Lazzaro di Savena (BO), 2 e 4
febbraio 2024
Per informazioni su orari e biglietti di ingresso alla fiera si rimanda al sito http://www.artefiera.it